Come dici tu, quando in Italia si dice "gli autori italiani non hanno niente da invidiare a quelli esteri" ovviamente si intende a livello di capacità, non di risorse o possibilità.
Su questo punto, abbiamo tutto da invidiare ahaha visto che non c'è competizione. Loro sono scrittori di professione, noi, eccetto casi particolari, non lo do diventeremo mai. Ahimè
Mi chiedo soltanto: a parità di risorse, possibilità e quant'altro, i più bravi di noi, cosa sarebbero in grado di tirare fuori?
Non voglio dire che siamo migliori, ma rispetto a loro ci formiamo nel fango, tra mille difficoltà, compromessi. Chissà tutto questo, in una situazione come la loro, dove ci porterebbe. Potrebbe essere uno spunto di riflessione
Il punto secondo me è che, purtroppo, finché questi confronti esistono fanno male a noi per primx (loro di noi se ne sbattono altamente ahaha), perché così, implicitamente, anche il pubblico li fa. Forse quello su cui dovremmo concentrarci davvero è cercare di affermare la nostra identità e la nostra visione, rivendicare insomma un'unicità che non sia in contrapposizione con quel che arriva dall'estero come se fosse un noi vs loro, e accettare che semplicemente viaggiamo sue due binari separati e paralleli (un po' come è riuscito a fare il giallo). Molte iniziative e molti discorsi intorno al fantasy italiano sono sulla buona strada, ci vuole giusto un po' di consapevolezza
Molto vero è anche che i primi a fare questi paragoni, purtroppo sono proprio i lettori italiani. Appena pubblica un italiano parte subito il confronto e, soprattutto, si è molto più cattivi...
Assolutamente. Alla fine ritorna tutto con il discorso che faceva Luca ieri: dovremmo tuttx imparare a vivere questo strano mondo editoriale in modo più maturo e pensare a costruire invece che a distruggere.
Nel pubblico di lettorǝ purǝ invece ti dirò che l’ho visto di meno: anzi, quando trovano un buon fantasy a firma italiana ho notato che l’entusiasmo è maggiore
Sono d'accordo su tutto.
Come dici tu, quando in Italia si dice "gli autori italiani non hanno niente da invidiare a quelli esteri" ovviamente si intende a livello di capacità, non di risorse o possibilità.
Su questo punto, abbiamo tutto da invidiare ahaha visto che non c'è competizione. Loro sono scrittori di professione, noi, eccetto casi particolari, non lo do diventeremo mai. Ahimè
Mi chiedo soltanto: a parità di risorse, possibilità e quant'altro, i più bravi di noi, cosa sarebbero in grado di tirare fuori?
Non voglio dire che siamo migliori, ma rispetto a loro ci formiamo nel fango, tra mille difficoltà, compromessi. Chissà tutto questo, in una situazione come la loro, dove ci porterebbe. Potrebbe essere uno spunto di riflessione
Sì, noi in confronto ci forgiamo nel fuoco 😂
Il punto secondo me è che, purtroppo, finché questi confronti esistono fanno male a noi per primx (loro di noi se ne sbattono altamente ahaha), perché così, implicitamente, anche il pubblico li fa. Forse quello su cui dovremmo concentrarci davvero è cercare di affermare la nostra identità e la nostra visione, rivendicare insomma un'unicità che non sia in contrapposizione con quel che arriva dall'estero come se fosse un noi vs loro, e accettare che semplicemente viaggiamo sue due binari separati e paralleli (un po' come è riuscito a fare il giallo). Molte iniziative e molti discorsi intorno al fantasy italiano sono sulla buona strada, ci vuole giusto un po' di consapevolezza
Vero, sono d'accordo.
Molto vero è anche che i primi a fare questi paragoni, purtroppo sono proprio i lettori italiani. Appena pubblica un italiano parte subito il confronto e, soprattutto, si è molto più cattivi...
Assolutamente. Alla fine ritorna tutto con il discorso che faceva Luca ieri: dovremmo tuttx imparare a vivere questo strano mondo editoriale in modo più maturo e pensare a costruire invece che a distruggere.
Nel pubblico di lettorǝ purǝ invece ti dirò che l’ho visto di meno: anzi, quando trovano un buon fantasy a firma italiana ho notato che l’entusiasmo è maggiore